Cortometraggi e documentari inediti
in collaborazione con
Genova Liguria Film Commission
Per la sua prima edizione genovese, Zones Portuaires ha raccolto i contributi audiovisuali che indagano la specificità delle città portuali.
Una giuria di esperti internazionali ha selezionato le migliori produzioni cinematografiche, che saranno inserite nella programmazione di ZPGE ed entreranno a far parte dell’archivio audiovisivo di Zones Portuaires. Tre le sezioni a cui era possibile iscriversi: FICTION, FILM DOCUMENTARIO e CORTOMETRAGGI.
La giuria della ZPGE FILM CALL 2016 era presieduta da Teo De Luigi, regista italiano dalla lunga esperienza nel mondo della televisione. Ha collaborato con Sergio Zavoli nella realizzazione di alcuni delle più importanti inchieste realizzate per la Rai, come La notte della Repubblica, Viaggio nel Sud, Credere e non credere, Viaggio nel calcio. Ha curato alcuni film-documentario per le televisioni via satellite Stream e Sky, privilegiando sempre il punto di vista del racconto delle persone, delle storie private che si fanno storia collettiva. La sua predilezione per le storie delle persone semplici lo ha condotto a indagare il lato più umano e intimo della persona anche quando ha narrato i grandi miti, come Valentino Rossi o Fausto Coppi.
CALENDARIO DELLE PROIEZIONI
Lanterna di Genova
DOMENICA 11
presentazione
20:30 / INTRODUZIONE a cura di Andrea Rocco – GLFC
21:00 / TERRA DI NESSUNO di Jean Borion Lajous, 65’
22:05 / REFUGEES, A LUCRATIVE BUSINESS di Mathieu Sarfati e Jean-Pascal Bublex, 53’
SABATO 17
15.00 / LUCI A MARE di Stefania Muresu, 73’
16.15 / STRASCICO A NORD di Fabian Volti, 25’
16.45 / TRA PONENTE E LEVANTE / Life in Riva di Lorenzo Giordano, 58’
DOMENICA 18
15.00 / BLUE BOAT, GREY CONCRETE di Vladimir Perovic, 31’
15.30 / ALBUM di Branko Istvancic, 53’
16.30 / I LOVE YU di Irena Skoric, 16’
16.50 / IL MURO E LA BAMBINA di Silvia Staderoli, 55’
17.55 / NUOVE GRU DI BANCHINA di Enrico Bonino e Stefano de Felici, 5’
TERRA DI NESSUNO
regia: Jean Boiron Lajous / DOCUMENTARIO / Francia (2015)
Adama, Lisa, Alessandro e Biljana sono come la città nella quale vivono. Bloccati dietro le montagne, e allo stesso tempo attratti dall’andare al largo. In questa città di confine, questi quattro giovani affrontano il quotidiano e le scelte che hanno fatto nel passato. Adama viene dal Burkina Faso. La sua lotta è totale, tra la ricerca di lavoro, le questioni burocratiche, e i problemi per trovare una casa. Biljana ha lasciato la Macedonia (ex-Yougoslavia) rinunciando ad un futuro come medico. Alessandro è nato a Trieste. Convinto, dopo aver preso troppe droghe, che ha la parte destra del cervello addormentato, fa difficoltà a trovare un lavoro e ad andarsene dalla casa della mamma. Lisa torna a Trieste e incontra queste persone, queste strade. Intorno ad ogni cosa circola un’aria strana, un’aria tormentosa.
TRA PONENTE E LEVANTE
regia: Lorenzo Giordano / DOCUMENTARIO / Italia (2015-2016)
Un paese ligure, isola di terraferma tra le montagne e il mare, un luogo dove i ricordi si mischiano con il presente, dove i cassetti strabordano di ricordi di viaggi marinari e foto di cari lontani, dove si varano navi enormi e si demoliscono cantieri densi di storia. Una visione poetica del passato e del presente vista con gli occhi di un raccoglitore di memorie. Un viaggio in un mondo sconosciuto e magico alla scoperta di un’attualità del passato che forse non è ancora perduta.
LUCI A MARE
regia: Stefania Muresu, Fabian Volti / DOCUMENTARIO / Italia (2015)
Luci a mare è una storia di uomini, mare e lavoro. Da oltre vent’anni una barca da pesca di origine ponzese arriva ogni anno a Porto Torres per la pesca stagionale della sardina. Al centro della storia la vita dell’ equipaggio, il lavoro notturno, la quotidianità del mare e della vita in porto, le gerarchie e gli equilibri dei dodici uomini imbarcati sul peschereccio “Capobianco”. Tra le immagini notturne e diurne della vita a bordo in banchina e in navigazione, il film si snoda tra i dialoghi dei pescatori nei loro dialetti e l’assordante rumore del motore.
REFUGEES, A LUCRATIVE BUSINESS
regia: Jean-Pascal Bublex, Mathieu Sarfati / DOCUMENTARIO / Francia (2015)
As soon as they arrive on European shores, refugees become a commodity. “Immigrants are a business” we heard in Italy and in Greece, we were told that some “made a lot of money this year, because there are so many of them”. Who profits from this human misery? From the smallest to the largest profiteer, many people are making money on the backs of the migrants. From Greece to Italy, this film goes on a journey into the heart of a scheme that transforms the misery of many into the fortune of few. According to the International Organisation for Migration (IOM), thousands of migrants arrive each day on the shores of Europe. Welcoming migrants on European soil has become a profitable business in its own right for all sorts of opportunistic profiteers. According to Sebastiano Buzzi, a mafia member trapped by the Italian police who’d tapped his phone, “The business of migrants is more profitable than drugs”!
Many of those fleeing the war in Syria – who are considered eligible for the status of political refugees – are mostly migrants from wealthier backgrounds who “have what it takes”. Such “creditworthy” migrants are manna from heaven for all kinds of intermediaries. But you cannot build such a system without help from politicians… How does everyone fit into this situation? Investigation on the shores of Europe where migrants have become the prey of human trafficking.
BLUE BOAT, GRAY CONCRETE
regia: Vladimir Perovic / DOCUMENTARIO / Montenegro (2016)
In the Bay of Kotor (Boka Kotorska, La Bocca di Cattaro), next to the Tivat port (Porto Montenegro), Vjera, a woman in her fifties, lives off from the sea. Life made of fishing, day and night. An uncertainty. The sea is not what it used to be anymore. Cruisers, speedboats, scooters, yachts… mark a new time that came. And the seaside is no more natural, but covered by concrete, concrete, concrete… Vjera keeps on fishing in her blue boat, old some hundred years or more. Her boat, her gayeta, means her life…
ALBUM
regia: Branko Istvancic / DOCUMENTARIO / Croazia (2014)
The protagonist attempts to re-establish a normal post-war life, searching for family photographs lost in the war on the territory of former Yugoslavia. The vital idea behind the refuges film story named ‘Album’ is the protagonist’s attempt to re-establish a normal post-war life, searching for family photographs lost in the war on the territory of former Yugoslavia. In this poetic film essay, parts of which were filmed by a Super 8 camera, writer Miroslav Kirin is making an attempt at reconstructing a family album with photos destroyed in the war, when his family was forced to leave their home in occupied Petrinja. After the war he finds unusual ‘compensation’: having returned, instead of his family photographs, he finds an undeveloped negative left by the unknown Serbian family who lived in his house during occupation. Ironically and emotionally, these photos become a part of his family album.
I LOVE YU
regia: Irena Skoric / CORTOMETRAGGIO / Croazia (2014)
Once upon a time there was a country called Yugoslavia. I love YU means I love Yugoslavia. This movie embraces the world of imagination, reality and memory with emotion. People, things, scenes and images make love B- flat which happens before, now and always.
STRASCICO A NORD UNA PESCA PER RESISTERE
regia: Fabian Volti / CORTOMETRAGGIO / Italia (2015)
In una piccola città portuale in Sardegna, Porto Torres, nota per il suo polo chimico oggi dismesso si pratica ancora la pesca a strascico. La storia della pesca a strascico è vecchia di sette secoli e risale al XIV secolo: oggi le tecniche si sono perfezionate ma a Porto Torres le condizioni del lavoro sono estremamente difficili.
La pesca a strascico è accusata di essere complice del processo industriale e l’accumulazione capitalistica – un sistema straordinariamente efficiente per l’approvvigionamento umano di cibo in una pratica devastante. La preoccupazione sulla sua sostenibilità è emersa con chiarezza durante la prima metà del XX Secolo e oggi è in netto aumento.
Negli ’70 la cittadina di pescatori fu investita delle risorse governative italiane destinate per lo sviluppo industriale, concessi dallo Stato attraverso gli istituti di credito speciale (IMI, ICIPU): Rovelli li investì in particolare in Sardegna, dove la SIR realizzò il devastanete polo petrolchimico di Porto Torres, A Porto Torres, città in cui l’attività della pesca potrebbe rappresentare nuovamente una risorsa lavorativa da cui vivere, solo poche motobarche da strascico resistono alla scomparsa di un settore.
IL MURO E LA BAMBINA
regia: Silvia Staderoli / DOCUMENTARIO / Francia, Italia, Germania (2013)
Walter Benjamin aveva annotato minuziosamente la cronaca della sua infanzia perché voleva recuperare delle immagini e dei ricordi che aveva paura di perdere, in quanto esiliato. Nei suoi testi, la sua storia personale entra in relazione con la storia di Berlino, la città della sua infanzia, come fossero l’una la cassa di risonanza dell’altra.
È con questo stesso spirito che Silvia Staderoli parte per un viaggio alla (ri)scoperta di quei territori comuni alla sua memoria e a quella della sua città natale, La Spezia. Queste due memorie oggi lacerate, pensa di poterle riconquistare ricongiungendole, come se partecipassero allo stesso destino.
Lei che ha smarrito la sua identità quando era ancora bambina, durante gli anni del divorzio dei suoi genitori e quando suo padre si ammalò di schizofrenia.
E durante quest’infanzia, La Spezia perdeva anche lei la sua identità, da quando ha smarrito la sua chimera, quella di essere la città militare più importante in Italia.
Silvia Staderoli racconta queste due storie di perdita identitaria, cronologicamente parallele, attraverso un film in cui la sfera intima e quella storica interagiscono, si sfiorano, si compenetrano. In cui il suo spazio privato entra in connessione con il territorio della città, alla ricerca d’interferenze, legami e corrispondenze possibili tra La Spezia e la sua infanzia, tra gli spazi privati dei suoi genitori e le zone militari, quegli spazi tabù rimasti per anni inviolabili.
NUOVE GRU DI BANCHINA
regia: Enrico Bonino e Stefano de Felici / DOCUMENTARIO / Italia (2012)
Il video racconta l’arrivo di due nuove gru per lo sbancamento delle merci sulle navi commerciali al porto PSA di Voltri Pra di Genova.